“Moscherini: un buon venditore di se stesso e un pessimo manager”

CIVITAVECCHIA – Abbiamo appreso dalla stampa che Gianni Moscherini è stato nominato responsabile nazionale di Forza Italia per la portualità e l’economia del mare. Non entriamo nel merito delle scelte di un altro partito. Tuttavia, ci corre l’obbligo di intervenire dato che, come noto, Moscherini è stato sia Presidente dell’Autorità portuale di Civitavecchia che sindaco della città. Ne conosciamo dunque molto bene i modi con cui gestisce la cosa pubblica.
Soffermandoci solo sul porto possiamo dire che nei sui anni di gestione ha fatto dello scalo di Civitavecchia una realtà autarchica, dunque del tutto scollegata con la città. In occasione del Giubileo del 2000 ha gestito le ingenti risorse che gli sono provenute da governi nazionali di centro-sinistra senza condividere con le istituzioni locali alcun progetto per lo sviluppo di Civitavecchia. Al porto ha creato una rete di società compartecipate che sono rimaste chiuse in se stesse senza creare alcun circuito virtuoso con le aziende del territorio.
In quanto al tanto vantato primato di croceristi vorremmo rammentare che tale traffico ha un’incidenza minima sull’economia di Civitavecchia: offre pochi posti di lavoro e in gran parte stagionali. Il turismo crocieristico poteva essere una grande risorsa per la città se Moscherini, in quanto presidente dell’Autorità portuale, avesse dialogato con le istituzioni locali, cosa che si è ben guardato dal fare. La sua gestione ha trasformato il porto di Civitavecchia in una blindata roccaforte col risultato che lo scalo marittimo è rimasto per anni una realtà avulsa dalla città. Non basta. Lo sviluppo del porto è avvenuto a spese di Civitavecchia in termini di erosione delle coste e di pesante inquinamento causato dai fumi delle navi. Problemi che Moscherini non ha mai seriamente affrontato nonostante le richieste dei cittadini, degli attori economici e delle istituzioni locali.
Civitavecchia ha avuto dunque a che fare con un buon venditore di se stesso e un pessimo manager. E la sua brevissima parabola politica dimostra di quanta scarsa fiducia goda nell’opinione pubblica della nostra città. Ritrovarlo oggi responsabile nazionale dei porti di un grande partito come Forza Italia ci delude molto. Speravamo che quel partito avesse chiuso con la politica-spettacolo.

Link Democratico