“D’Antò esca dal suo ufficio: si accorgerà che esiste anche Civitavecchia”

CIVITAVECCHIA – Leggo, con un certo rammarico, la nota dell’Assessore alla cultura, D’Antò, che ironizza sulle segnalazioni di perdite idriche fatte dai consiglieri e dai cittadini. L’assessore si sarebbe aspettato, invece, di “discutere di proposte venute dall’opposizione, magari nel mio ufficio, per quello che mi compete, e invece ho trovato degli utilissimi video di segnalazione buche/perdite”.
Mi permetto di rispondere da uomo di cultura, facendo notare che l’acqua è un diritto fondamentale dei cittadini: la regolazione delle acque e quindi gli acquedotti sono alla base della civiltà umana. L’assessore D’Antò dicendoci che “ci sono cose più importanti” dimostra di essere totalmente a digiuno anche della materia cultura su cui è chiamato, quotidianamente, a compiere scelte.
Ma quello che sconcerta di più è il clima generale che si è scatenato sulle segnalazioni e le risposte “molto particolari” di tantissimi attivisti M5S ed anche dell’amministrazione comunale, giacché il Sig. D’Antò è comunque un assessore e parla a nome della giunta. Le segnalazioni vengono vissute come delitti di lesa maestà e come provocazioni. In un paese normale si dovrebbe ringraziare chi segnala i disservizi e le criticità, perché evidenziandole si abbreviano i tempi di intervento.
Per questo io voglio ringraziare tutti i consiglieri, di qualsiasi schieramento, tutti i cittadini, qualunque candidato a sindaco abbiano votato, tutte le associazioni che faticosamente operano nei quartieri, per il loro lavoro e per tutte le criticità che evidenziano. Il loro operato ci dimostra che, dal punto di vista della democrazia e della partecipazione, la città è viva. C’è ancora, a Civitavecchia, chi ha come orizzonte il bene della collettività, che è il bene di tutti, nessuno escluso.
In ultimo un consiglio all’Assessore D’Antò e a tutta la squadra di governo del Sindaco: uscite dai vostri uffici. Vi accorgerete che, al di là dei vostri dogmi, esiste una città con i suoi bisogni quotidiani. Una città sporca, con un’acqua che nessuno si azzarda a bere, strade dissestate, sicurezza inesistente. Una città priva dei servizi essenziali che sono normali in un paese occidentale, dove i giovani scappano via a gambe levate alla prima occasione. Non nascondetevi dietro un dito. Nessuno dice che sia “storicamente” colpa vostra: ma siete voi che adesso governate. E’ vostra la responsabilità di agire. Non sarà diventando nervosi con i cittadini e le associazioni che segnalano disservizi che risolverete i problemi della città.

Mario Michele Pascale – Membro del Consiglio Nazionale del PSI